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(2002) omaggio a Kurosawa per ensemble
Commissione La Biennale di Venezia
Prima esecuzione Venezia, 29 settembre 2002
Ex-Novo Ensemble
Giorgio Bernasconi direttore
Organico fl, anche ott e fl in sol, cl basso, anche piccolo, cr, vn, vc, perc e pf
Durata 11’ ca.
- Villaggio dei mulini (2001) per fl, cl basso, vn, vc e pf
Durata 1′ 30″ ca.
- La tormenta (2001) per fl (anche ott e fl in sol), cl basso (anche piccolo), cr, vn, vc e pf
Durata 5′ ca.
- Il tunnel (2002) per fl (anche ott), cl basso, cr, vn, vc, perc e pf
Durata 4′ 30″ ca.
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La composizione Dreams, omaggio a Kurosawa, per ensemble, scritta su commissione de La Biennale di Venezia tra gli ultimi mesi del 2001 e il gennaio 2002, si articola al momento in tre brani, il cui organico massimo è costituito da sette strumenti (flauto/ottavino/flauto in sol, clarinetto piccolo/basso, corno, violino, violoncello, pianoforte e percussione). Il sottotitolo fa riferimento alla suggestione esercitata dall’omonimo film di Kurosawa e i tre pezzi si collegano idealmente, con indicazione che appare in parentesi alla fine di ciascuno, a tre degli otto episodi di cui è composto il lavoro cinematografico. I pezzi già scritti sono infatti stati ideati all’interno di un progetto più ampio, tuttora in lavorazione, che prevede proprio la stesura di otto brani, ciascuno in omaggio agli altrettanti “sogni” del film, con un’articolazione dell’organico che viene rimodellato di volta in volta, ma che è comunque sempre compreso tra i cinque e sette strumenti.
Il primo brano, che coincide con il pezzo di apertura del ciclo completo, è un brevissimo flash, una sorta di introduzione ai pezzi successivi. L’introduzione va intesa però non nel senso classico del termine, e dunque come un’esposizione di elementi che sono successivamente sviluppati, ma come ideale ingresso all’interno di un mondo diverso, le cui sfaccettature, le caratteristiche, le differenti visioni prospettiche, i contrasti anche molto accentuati, si verranno via via delineando nei brani successivi.
Il secondo numero, La tormenta, secondo anche nel progetto completo, pur aprendosi su una situazione di sostanziale immobilità, che a tratti riaffiora all’interno dell’arco formale, si configura come il brano che, tra i tre, presenta situazioni di massima esasperazione dinamica e taglienti, violente sonorità. Di particolare rilievo, all’interno del percorso costruttivo, sono alcune parti concertanti di flauto in sol e corno, strumento che viene aggiunto al quintetto (flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte) utilizzato nel Villaggio dei mulini.
Con un ostinato, scandito implacabilmente da timpano e tamburo, e via via dagli altri strumenti impiegati in chiave percussiva, si apre l’ultimo brano, Il tunnel, quarto dell’ordine generale. Le varie situazioni e le diverse combinazioni strumentali che scorrono al suo interno (rilievo degli archi nella parte iniziale, rapidi e nervosi interventi del pianoforte e dei fiati gravi, interventi semicadenzanti dell’ottavino, in dialogo col violino, ecc.) vengono tutte modellate e sono tutte strettamente connesse con la pulsazione ritmica iniziale, che, a tratti ben visibile, a tratti sotterranea, imbriglia e condiziona qualunque gesto e figura musicale. L’ostinato si pone quindi come centro e motore dell’intero brano, che viene perciò a configurarsi come un percorso ossessivo e costantemente in tensione. (Sonia BO)
Articolazione dell’organico e corrispondenze tra singoli brani ed episodi del film (partitura in lavorazione)
ordine dei brani / episodi del film
I. per cinque strumenti /1. Villaggio dei mulini
(flauto, clarinetto basso, violino violoncello e pianoforte)
II. per sei strumenti /2. La tormenta
(ottavino/flauto in sol, clarinetto piccolo/basso, corno, violino, violoncello e pianoforte)
III. per sei strumenti / 3. Sole attraverso la pioggia
(flauto, clarinetto/clarinetto piccolo, violino, violoncello, pianoforte e percussione)
IV. per sette strumenti /4. Il tunnel
(ottavino/flauto in do, clarinetto basso, corno, violino, violoncello, pianoforte e percussione)
V. per cinque strumenti / 5. Corvi
(flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte)
VI. per sei strumenti / 6. Il demone che piange
(flauto, clarinetto, corno, violino, violoncello e pianoforte)
VII. per sei strumenti / 7. Il pescheto
(ottavino, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e percussione)
VIII. per sette strumenti / 8. Fujama in rosso
(flauto, clarinetto, corno, violino, violoncello, pianoforte e percussione)
Modalità di esecuzione e possibili spazi di programmazione
La composizione può essere eseguita integralmente, come è sempre auspicabile, o presentando solo alcuni brani, in spazi e con modalità di volta in volta differenti. Eccone alcune:
- in alternanza con i vari episodi del film o con loro estratti, tenendo conto dell’ ordine dei brani all’interno della composizione (vedi sopra) e di conseguenza anticipando o posticipando i relativi frammenti del film;
- in abbinamento alla proiezione del film di Kurosawa, proiezione completa ed esecuzione per intero o viceversa, intervallate fra loro oppure collocate in momenti diversi della giornata (ad esempio: proiezione pomeridiana e concerto serale);
- inserimento della composizione all’ interno di un concerto con musiche da film o musiche di scena;
- inserimento della composizione all’interno di un consueto programma da concerto.
Relativamente ai primi tre punti sedi ideali potrebbero essere reperite al di fuori dei consueti spazi concertistici, in concomitanza di rassegne cinematografiche, strutture teatrali, ecc., fatta salva la presenza di un auditorium con acustica adeguata.