Un guardo ed una voce

Home / MUSICA E MUSICA / Un guardo ed una voce

DESCRIZIONE     |     VIDEO     |     DOWNLOAD PDF

Notturno per piccola orchestra da Nuit d’été à Pausilippe di Gaetano Donizetti (1997)

Prima esecuzione Firenze, Maggio Musicale Fiorentino

Zubin Mehta direttore

Edizione Ricordi

Partitura (137826)

Organico 1.1.1.1./1.-.-.-./Tp. /Archi (6.6.4.4.2.)

Durata 4’ ca.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Descrizione

Quando, nella primavera del ’97, Azio Corghi mi chiese di partecipare al progetto relativo alle “Nuits d’eté a Pausilippe”, in occasione delle celebrazioni donizettiane, la mia adesione fu immediata ed entusiastica. Mi incuriosiva sia l’idea di un lavoro che solo esteriormente poteva apparire a più mani, ma che in realtà veniva a configurarsi come una sorta di polittico, sia, ancor più, mi allettava la prospettiva di trascrivere per piccola orchestra un brano per due voci e pianoforte di Donizetti. Si trattava, infatti, di interrogarsi non solo sul significato stesso di una trascrizione alle soglie del 2000, ma di lavorare su di un notturno di Donizetti in occasione del bicentenario della nascita. Pur scartando a priori l’idea di una “tranquilla” trascrizione, che pur facesse uso di tecniche strumentali contemporanee, desideravo comunque mantenere intatta l’intera intelaiatura ritmica, melodica, armonica donizettiana, evitando anche qualsiasi interpolazione di frammenti più liberi che pure avrebbero potuto essere inseriti a mo’ di cerniera tra i vari momenti di articolazione formale. Dalla tensione tra queste due posizioni estreme, apparentemente inconciliabili, penso sia emerso il senso del mio lavoro: da una parte un grande rispetto del testo donizettiano, dall’altra la ricerca, spinta ai limiti della trasgressione, di proiettare Un guardo ed una voce inequivocabilmente nel nostro tempo. In questa luce risulta più chiaro nella costruzione compositiva sia il moltiplicarsi di spunti contrappuntistici, sempre desunti dalle linee portanti donizettiane, sino alla parossistica conclusione, sia il trattamento armonico che riverbera nel tempo gli originari accordi, colorandoli di volta in volta in maniera differente, sia le esasperate insistenze in registri estremi che maliziosamente alludono al testo letterario della lirica («uno sguardo di nera pupilla», ma anche «come raggio di sole che brilla…», e così via), sia il trattamento strumentale che a tratti evidenzia la natura intrinsecamente ironica del lavoro. (Sonia BO)

TORNA AL CATALOGO COMPLETO