Con testo a fronte

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(1996) per voce e live electronics

Testo di Paolo Volponi

Prima esecuzione Venezia, Fondazione Levi, 7 aprile 1996

Colette Hochain voce

Stefano Bassanese elettronica

Edizione Ricordi

Partitura (137474)

Durata 8’ ca.

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Descrizione

La composizione Con testo a fronte è costituita da quattro brevi pezzi scritti sulla base di altrettanti frammenti estratti dall’omonimo volume di Paolo Volponi.

Nel primo brano piani prospettici differenti si aprono col trascolorare delle diverse immagini che connotano i versi. Da una situazione lenta e grave, caratterizzata da “pedali” della voce, che sonorizza le consonanti labiali e liquide, riverberate e spazializzate dal live in una sorta di sospensione temporale, emerge, in improvvisi e fitti addensamenti, un virtuale coro femminile.

“Una magnetica onda”, che la voce propone in sprechgesang, citando un celebre frammento del Pierrot Lunaire, si insinua a tratti nel tessuto spigoloso, vitreo e pungente del secondo pezzo.

La ricercata presenza nel testo di duri e stridenti gruppi consonantici assume particolare rilievo in un ambito ruvido ed essenziale interpuntato da uno sferzante parlato ritmico.

Rapide forme sinuosamente arpeggiate della voce, che, inizialmente moltiplicata da vari delays, gradualmente riduce la propria amplissima tessitura e il proprio campo armonico, connotano la prima parte del testo del terzo brano; uno stacco repentino ed un’ulteriore, improvvisa apparizione di un virtuale coro femminile concludono, con figure ostinatamente ed ossessivamente polarizzate, la seconda parte.

Nel quarto pezzo, in un clima di distaccata lontananza, di minimi movimenti ed impercettibili increspature, ad uno stadio di notevole riverberazione ambientale, prendono forma le immagini del testo liberamente recitate. Il percorso della parte vocale, che, dal primo brano interamente cantato, si era diversificato in una notevole varietà di emissioni diverse, giunge qui al punto estremo. Da una parte diviene pura voce recitante ed in quanto tale conclude il proprio viaggio, dall’altra si sublima, con interventi vocalizzati, in trasparente strumento che viene a fondersi e ad annullarsi nel tutto. (Sonia BO)

 

 

I

… dentro un’antica neve

………………………………..mondo

di filtri e di riflessi;…

Ah durissima selva, (minuto) capricorno

stellare, foglia, fiore,…

nemmeno l’ombra, la traccia, la tendenza

a (rientrare in sé,) sfogliarsi, rifiorire.

 

 

II

Una magnetica onda avvolge le correnti

di primavera ….

ma tra le erbacce accende

madreperla schegge di vetro trita

latta groviglio riflesso e stridente

 

III

Il vento si è disteso

sotto la luce di Vespero

così che più lento è asceso

il buio dai fossi al tenero

verde di ogni scosceso

crinale,…

………………………………….. fiero

fuoco solare, sibilante, (offeso

padre, o lingua mossa) nel leggero

alfabeto lunare,

indifeso cerchio, solerte messaggero

da cadere subito, a picco, (leso

nella sua stessa ingenuità,) mero

piatto, sottile, senza peso …

 

IV

… dalla glaciale fluorescenza

del silenzio stacca una limpida nota.

infima primavera dura coscienza e luna

sempre piena, pietra fitta che ruota

con lentezza (muschiante madida)

opaca striata di percorsi (e caduta

viscida di lumaca,) folgorato scudo,

solfurea face spezzata, …

…………………………….ombra vegetale ragione

terrosa o manto astrale,…

……………………………….astri e abbagli,

profilo scuro, incerto

nella polvere …

 

(Paolo Volponi)

 

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